Revisione Pop '22
A volte può capitare di non intendersi, di non riuscire a comunicare poichè siamo sintonizzati su canali diversi a volte anche divergenti. Bene. Questo solitamente accade tra gli esseri umani a me però capita pure con i quadri.
Ci sono, infatti, situazioni in cui pur avendo le idee chiare sull’obiettivo da raggiungere in termini di risultato estetico/espressivo, attraverso una mirata organizzazione degli spazi e la conseguente gestione delle aree colore, ci si trova alla fine, invece, da tutt’altra parte.
Spesso, quindi, contro il mio volere mi capita di essere preso per mano dal dipinto in divenire, a quel punto non mi resta che ‘chiudere gli occhi’ e farmi guidare in direzioni anche diverse rispetto quelle che avevo in mente.
A volte si riesce a raggiungere un buon risultato altre, invece, si rimane in una sorta di sospensione estetica, di limbo espressivo a cui, in qualche modo, bisogna porre rimedio. Si evidenzia, in questi casi, la mancanza di un’identità chiara e definita, di una personalità decisa e marcata oppure di un’armonia d’insieme.
Sovente mi capita, quindi, di far ‘decantare’, anche per mesi, quadri con cui non riesco a comunicare in attesa che accada qualcosa che sblocchi questo empasse.
Molti dei miei lavori sono il risultato di revisioni e rielaborazioni successive anche radicali che non preservano quasi nulla della stesura originaria.
Revisione Pop ’22, iniziata nel 2022, rappresenta, per me, una nuova frontiera epressiva che nasce proprio dalla necessità di offrire una seconda vita ai lavori ‘incompleti’ o ‘irrisolti’.
L’idea è quella di semplificarli e renderli più accessibili e diretti alla percezione del fruitore sottoponendoli, quindi, ad una sorta di metamorfosi estetica.
In questo processo di revisione estetica ho mantenuto il concetto originario degli spazi ‘geometrici’ che però ora vengono ridefiniti attraverso una forte caratterizzazione dei perimetri tramite l’utilizzo di un marker nero. Le linee di contorno, aumentate in spessore, smussate ed arrotndate, diventano quindi protagoniste e, in qualche modo, rimandano alla grafica pop degli anni ’60.
Il risultato finale ridefinisce il carattere e la personalità dell’opera donandole allo stesso tempo leggerezza concettuale e maggior vitalità.
Ci sono, infatti, situazioni in cui pur avendo le idee chiare sull’obiettivo da raggiungere in termini di risultato estetico/espressivo, attraverso una mirata organizzazione degli spazi e la conseguente gestione delle aree colore, ci si trova alla fine, invece, da tutt’altra parte.
Spesso, quindi, contro il mio volere mi capita di essere preso per mano dal dipinto in divenire, a quel punto non mi resta che ‘chiudere gli occhi’ e farmi guidare in direzioni anche diverse rispetto quelle che avevo in mente.
A volte si riesce a raggiungere un buon risultato altre, invece, si rimane in una sorta di sospensione estetica, di limbo espressivo a cui, in qualche modo, bisogna porre rimedio. Si evidenzia, in questi casi, la mancanza di un’identità chiara e definita, di una personalità decisa e marcata oppure di un’armonia d’insieme.
Sovente mi capita, quindi, di far ‘decantare’, anche per mesi, quadri con cui non riesco a comunicare in attesa che accada qualcosa che sblocchi questo empasse.
Molti dei miei lavori sono il risultato di revisioni e rielaborazioni successive anche radicali che non preservano quasi nulla della stesura originaria.
Revisione Pop ’22, iniziata nel 2022, rappresenta, per me, una nuova frontiera epressiva che nasce proprio dalla necessità di offrire una seconda vita ai lavori ‘incompleti’ o ‘irrisolti’.
L’idea è quella di semplificarli e renderli più accessibili e diretti alla percezione del fruitore sottoponendoli, quindi, ad una sorta di metamorfosi estetica.
In questo processo di revisione estetica ho mantenuto il concetto originario degli spazi ‘geometrici’ che però ora vengono ridefiniti attraverso una forte caratterizzazione dei perimetri tramite l’utilizzo di un marker nero. Le linee di contorno, aumentate in spessore, smussate ed arrotndate, diventano quindi protagoniste e, in qualche modo, rimandano alla grafica pop degli anni ’60.
Il risultato finale ridefinisce il carattere e la personalità dell’opera donandole allo stesso tempo leggerezza concettuale e maggior vitalità.
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